Le Avventure di Baguette e Bonton

Le Piramidi Egizie

11 Novembre 2016

BAU, cuccioli!

Avete visto che abbiamo trovato delle Piramidi in fondo al mare, qui a Baulandia?

(Link al racconto)

Belle, le piramidi, ma che cosa sono esattamente?

In realtà ci sono tantissime teorie.

Oggi voglio approfittare della scoperta fatta dal signor Girotondo per parlarne un po’ insieme.

Avete voglia?

Parliamo delle più famose:

Le Piramidi EGIZIANE1-gizeh_cheops_bw_1

 

Gli antichi Egizi erano convinti che esistesse un’altra vita dopo la morte e che gli oggetti più cari avrebbero potuto seguirli in essa se sepolti nello stesso punto.

Un’anima del defunto e una di ogni oggetto.

Per questo motivo, i grandi nobili dell’epoca, costruirono mausolei (tombe monumentali) sempre più impegnative, per dimostrare la loro grandezza in vita, e per riempirle di oggetti che li accompagnassero dopo la morte.

Una sorta di enorme valigia, insomma, per l’ultimo viaggio.

Alcune di queste tombe erano, secondo le teorie più accreditate, le Piramidi.

(Secondo altre teorie, le piramidi più imponenti esistevano già da prima e solo dopo, volendole imitare, i faraoni arrivarono a concepirle come monumenti funebri.)

Sicuramente , la tecnica di costruzione delle Piramidi è ancora oggi oggetto di studi.

L’unica cosa certa è che per costruirne una venivano impiegati numerosi anni e moltissime risorse umane.

Alla costruzione prendevano parte non solo tanti operai, ma anche matematici, ingegneri ed architetti.

Con molta probabilità, non essendoci cave di pietra sul luogo delle costruzioni, tutti i materiali venivano trasportati lungo il fiume Nilo per mezzo di navi.

Arrivati sul luogo dove si era deciso di edificare la Piramide (di solito in zone sopraelevate per evitare il pericolo che le inondazioni del Nilo le colpissero), le enormi e pesanti pietre venivano trasportate fino ai cantieri.

Disegno 3D di come si sarebbero potute spostare le grandi pietre che compongono le piramidi… un’ipotesi.

Disegno 3D di come si sarebbero potute spostare le grandi pietre che compongono le piramidi… un’ipotesi.

Come?

Non si sa con precisione.

Molti studiosi suppongono che venissero legate con robuste funi e fatte rotolare all’interno o sopra dei rulli di legno.

Secondo altri studiosi, il tempo di costruzione delle piramidi con tali mezzi sarebbe stato troppo lungo.

In effetti ci sono molti dubbi in proposito e non abbiamo una teoria definitiva.

Sicuro è che queste ENORMI costruzioni sono state realizzate.

All’interno, i vari cunicoli, corridoi e sale che ospitavano i tesori e la tomba del defunto, venivano decorate con splendidi disegni e geroglifici che raccontavano la storia della vita del defunto.

Esempio di un geroglifico all’interno di una Mastaba, una “protopiramide” egiziana.

Esempio di un geroglifico all’interno di una Mastaba, una “protopiramide” egiziana.

Continuiamo a riportare le varie teorie.

Una piramide importante, della quale sappiamo un po’ di più è la Piramide di Saqqara costruita come tomba per Djoser, secondo sovrano della III dinastia.

Fu realizzata a “gradoni”, interamente in pietra, sovrapponendo sei diverse mastabe (tombe a forma trapezoidale).

Struttura di una Mastaba, un monumento funebre che precedette la costruzuione della piramide di Djoser

Struttura di una Mastaba, un monumento funebre che precedette la costruzuione della piramide di Djoser

Il suo progettista, Imhotep, divenne tanto famoso da essere ricordato nei secoli e divinizzato.

La Piramide di Saqqara

La Piramide di Saqqara

Secondo alcuni studiosi questa fu la prima piramide che servi come modello per le successive.

Secondo altri fu una copia delle tre grandi piramidi preesistenti, realizzata in modo molto più grezzo perché nemmeno gli antichi egizi sapevano come fossero state edificate le piramidi più complesse, come quella di Cheope.

Fatto sta che attualmente in Egitto sono conosciute circa 80 Piramidi.

Nella piana di Giza, vicina al Cairo, sono presenti le tre più famose.

La più imponente è quella attribuita al faraone Cheope, alta 147 metri.

Per intenderci, sono stati utilizzati, per erigerla, 2.500.000 blocchi di pietra, e, secondo le teorie più accreditate, è probabile che siano serviti almeno 20 anni di lavoro e 400.000 uomini tra cui 4.000 artigiani specializzati nel taglio della pietra.

La Piramide di Cheope

La Piramide di Cheope

 

Le altre due importanti Piramidi sono attribuite ai faraoni Chefren e Micerino.

Alcune Piramidi Nubiane a Meroe.

Alcune Piramidi Nubiane a Meroe.

Per capire l’importanza politica e d’immagine delle Piramidi, e la difficoltà di costruzione di questi edifici, basti sapere che quando, cinquecento anni dopo la costruzione delle ultimi piramidi “classiche”, presero il potere in Egitto i cosiddetti “Faraoni Neri”, di stirpe nubiana, questi, per dimostrare la loro potenza cominciarono a costruire nuove piramidi.

Ma non riuscirono mai a farle regolari come quelle antiche.

Pur costruendone circa 220, furono costretti a realizzarle più “verticali” e più piccole, considerando che le piramidi di pari altezza egiziane avevano delle basi grandi cinque volte di più.

 

NON SOLO EDIFICI_

Una rappresentazione della “piramide sociale” egiziana.

Una rappresentazione della “piramide sociale” egiziana.

La Piramide egiziana era anche un simbolo della struttura della società.

La vita degli antichi Egizi si svolgeva sulla base del gruppo al quale appartenevano dalla nascita.

Era quasi impossibile passare da un ceto sociale all’altro.

 

Sulla punta della piramide troviamo il “Padrone assoluto”, il FARAONE, che per gli Egizi era come un Dio sceso sulla terra per vegliare su di loro e per questo poteva prendere qualsiasi decisione.

A seguire ci sono i gruppi più privilegiati e meno numerosi come i sacerdoti e i nobili.

Man mano che si scende verso il basso troviamo i gruppi più numerosi e meno privilegiati fino ad arrivare alla base dove ci sono gli schiavi che non avevano diritti e svolgevano i lavori più pesanti.

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